Il nome Franciacorta appare per la prima volta in un documento del 1277 ed è il risultato di una serie di trasformazioni linguistiche dell’originari curtes francae, cioè corti franche, libere quindi dalle imposte. Merito, sembra, di monaci benedettini francesi che si trasferirono nella zona e ottennero le esenzioni.
Ci troviamo in Lombardia, in una zona collinare tra Brescia e il lato Sud del Lago d’Iseo. Un territorio dove da sempre si è coltivata l’uva e si è prodotto vino. Già agli inizi del 1800, infatti, il catasto napoleonico parlava di una realtà da oltre 1.000 ettari coltivati.
Prevalentemente vino rosso, con qualche esperimento di vino frizzante e spumante, principalmente con il metodo Charmat. Nel 1960 con l’incontro tra il giovane enologo Franco Ziliani e Guido Berlucchi nasce l’idea di produrre un nuovo tipo di spumante con il metodo “alla francese”, cioè il metodo classico. Nasce così nel 1961 il primo “Pinot di Franciacorta – Métodhe Champenoise” (questo il nome che gli viene dato). Uva Pinot Bianco, con le possibile aggiunte di Pinot Grigio e Pinot Nero.
Da lì in poi cambia tutto in maniera radicale. Nel 1967 arriva la Doc (Denominazione a Origine Controllata) per la zona, un gran numero di imprenditori comincia ad acquistare terreni e produrre vino. Inizialmente per il consumo familiare e poi per motivi commerciali. L’intervento di enologi ed esperti aiuta a valorizzare la qualità del prodotto e nel 1983 le bottiglie vendute di Pinot di Franciacorta superano il milione.
Il 5 marzo 1990 nasce il Consorzio volontario per la tutela dei vini Franciacorta e parte l’era del Franciacorta come lo conosciamo oggi. Nel 1995 l’ottenimento della Docg, primo territorio e vino italiano prodotto con il metodo della rifermentazione in bottiglia ad averlo ottenuto. 4 le uve ammesse nel disciplinare di produzione: Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco ed Erbamat, in proporzione diversa a seconda delle tre tipologie (Franciacorta, Franciacorta Rosé, Franciacorta Satèn).
Oggi sull’etichetta si legge solo Franciacorta, un unico termine che definisce territorio e metodo di produzione del vino!
I nostri piccoli produttori
Agricola Il Dosso – Corte Franca (BS)
Poco meno di 30 mila bottiglie complessive per uno dei personaggi più autentici della Franciacorta. Ovviamente tante bollicine, anche fuori dal disciplinare di produzione, ma anche splendidi vini rossi. Cura maniacale dei vigneti per evitare interventi in cantina e lasciare che il terroir si esprima liberamente nel vino.